lunedì 23 febbraio 2009

silenzi

Sto aspettando il momento giusto per non dire nulla. Voglio cogliere l’istante, quello perfetto, per non esprimermi, essere atteso in una qualche manifestazione, scoprirmi, dire.
Non dire nulla, non perfezionarti, non insistere in una lotta senza sbocchi, senza alcun risultato. Fai sentire il tuo silenzio.

È un gioco di parole, non puoi fare a meno di esprimerlo e sai che non verrà capito.
È un gioco senza parole, non porta a nulla e perciò raggiunge il suo obiettivo.

Hai ancora il coraggio di scrivere idiozie e banalità, sarebbe bello se continuassi sempre, senza vergogna, senza noia. La gioia di esprimere sentimenti inutili, se non altro perchè comuni a tutti; il continuo cercare di esprimerli con grazia, di dargli un sapore diverso, di venderli come nuovi.
Sei un disegnatore scarso, un fotografo scarso, uno scrittore da nulla, non metti l’anima in ciò che provi a fare e subisci un distacco. Non puoi non farlo bene, ma non puoi farlo bene. Sei un condannato a morte, hai perso in partenza e sei partito tempo addietro. Sei partito senza entusiasmo, non puoi dire di averlo perso, non puoi far altro che osservare, decifrare, arrivare in ritardo e colmare un vuoto immotivato, creato a tavolino senza alcuna emozione o forma di rispetto:


- Il prossimo.

- allora...maschio, 1° dicembre…

- svelto su, devo andare a fumare una sigaretta

- …

- dai qua muoviti…

- ecco…

- bene, allora vuoto interiore e sentimento di sconfitta certa, un filo di depressione. Hai il mio accendino?

- si...eccolo, il prossimo lo facciamo solare però…


- non credo, avevano solo le MS al bar