venerdì 23 maggio 2014

la fine del pirata

Parliamoci chiaro: qui noi si vive in un posto che al confronto quelli del telefilm americano che vivevano in una dimensione parallela, segregati per non farsi sbranare dai mostri, sono in vacanza in una spa. In fondo, gli attori americani del telefilm, varcando la soglia rischiavano solo la vita del proprio personaggio; qui da me, ogni volta che ci si allontana troppo dal mare, il pericolo è quello di farsi tristemente umiliare, di riscoprire ogni volta quanto sia brutto e tetro tutto ciò che non è noioso e borghese. Non è mai una scelta, è un compromesso, e gli eccessi sono sempre e soltanto da un lato: quello della cronaca della tv locale, mai quello sfavillante della televisione costruita. E forse ce la meritiamo, o ce la siamo cercata, la fine del pirata, costretto sulla passerella, con la sciabola puntata alla schiena, con gli occhi sempre più pieni di mare.

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