lunedì 17 dicembre 2007

Mo vene Natale nun teng’denar…

Il Natale non è esattamente la mia festa preferita. È diventato in effetti il momento dell’anno in cui si uniscono in un mix letale i due nemici contro i quali combatto da anni e che stanno portando alla rovina l’uomo con la sua palla blu e verde: il cristianesimo e il consumismo. Il primo è lo strumento con il quale le masse sono state sottomesse per secoli nei secoli addietro, il secondo è lo strumento con il quale le masse vengono sottomesse attualmente e lo saranno ancora per un po’. Entrambi sono fonti di ricchezza per pochi potenti, imprenditori, preti, pretimprenditori.

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Il consenso dell'uomo docile provoca spesso la perdita della sua indipendenza, rendendolo ciò che realmente è: un animale che si abitua facilmente al cambiamento. Questa è sottomissione e morte.

martedì 4 dicembre 2007

Intervento da commentare

Che minimo minimo ce lo mettiamo sopra al blog!
Si parla di monaci, tibetani in particolare… ebbene questa strana razza si ritrova improvvisamente ad essere in via d’estinzione. Per spiegare ciò si sono create diverse scuole di pensiero, visto che non si aveva nulla di meglio da fare: allora… la prima: “la critica situazione di sopravvivenza dei monaci in Tibet” written and directed  by Simona F.: Salvo dopo nove giorni nell'oceano Finito l'incubo per uno skipper ligure. Decisivo l'intervento del ministro Bersani. Piccole distrazioni ma rientriamo subito in tema, ma lo è andato a prendere a mare? Comunque, si parlava di… monaci tibetani ecco! Allora ma lo sapevate che i cinesi ci hanno fatto pure un treno che arrivava in Tibet? Bei fatti! Poveri monaci, invasi da questo strano essere, un miscuglio di qualcosa…qualcosa…un…ommiodio! CAPITALISMO COMUNISTA. No! Speravo di non doverlo mai scrivere, una parola che si tradisce da sola, che significa tutto ed il suo contrario, è… è… è come….l’anticristo! si direi proprio così, mi sembra logico d’altronde…comunque i monaci tibetani continuano a morire, non vorrei dire eh! Noi si sta qui a scrivere, ma loro intanto, eh! Eh… hai voglia a dire che arrevotano, qui qualcuno già organizza treni per andare a picchiarli… “si dai, mettiamoci una cosa rossa addosso così siamo solidali!” IL CAZZO sicuramente l’allegro monaco tibetano ti sarà eternamente grato mentre si dà fuoco per protesta. Perché si danno fuoco per protesta no? E non dicono nemmeno ah! Quei pazzarelli burloni votati ad una vita dove l’unica cosa che possiedono è la loro testa pelata, ed una lametta per pelarsela. Vorrei vedere voi! Che poi si fa presto a dire “maledetti comunisti!” che tanto magari l’hai stracciata un paio di mesi fa la tessera del partito. E comunque già si farebbero problemi a esprimere solidarietà pelandosi la testa, figuriamoci poi…eh!

Dunque, essendo risultata chiarissima la prima, si rese necessaria un’alternativa altrettanto di parte (chiaro di che parte no?):based on a novell by R. Bosco. allora Aviaria: virus mutato, pandemia possibile mutazione negli animali presenti in Europa e in Africa. Ricerca Usa: «Abbiamo identificato un cambiamento che potrebbe consentire all'H5N1 di svilupparsi nell'uomo». Ok li voglio proprio vedere come si danno fuoco sti monaci che poi noi ci uccidono i polli, e vorrei dire: almeno loro li ammazzano gli uomini e lo vuoi dire? Dillo! Chi ci va meglio? Maledetti monaci che poi tutti dobbiamo morire, che cosa vorrebbero ottenere dandosi fuoco? Basta aumentare un attimino i prezzi delle lamette che subito eccoti i monaci! Ma compratevi le bic! Lasciate perdere le gillette che poi manco a dire che durano di più… poi dico almeno vedi qualche persona nuova, no insomma sempre li loro tutto il giorno e medita che ti rimedita…e du cojioni! Almeno vedi qualche cinese ti fai una cultura su una cultura diversa, ti trastulli con il capitalismo comunista, un paio di seghe mentali, insomma cominci a vivere un po’! loro invece: “no piuttosto che farmi crescere i capelli mi do fuoco!” ho capito che lo shampoo non lo vuoi usare però…dai…ci si viene incontro in una maniera …parliamone un attimino…sennò a che serve l’ONU? E vabè ma d’altra parte… che ci vuoi fare tutto il mondo è paese…non esistono più le mezze stagioni eh… mi sa di si…senti ma… che si fa stasera?

domenica 2 dicembre 2007

Il massacro della terra (vecchi post di vecchi blog)

In questa triste giornata piovosa riesco tuttavia a essere felice. Siamo riusciti a creare un dibattito, un costruttivo scambio di idee e di questo devo davvero ringraziare Gianandrea, che con i suoi commenti oltre a mantenere vivo il blog, crea uno scambio di idee e informazioni ed offre nuovi spunti per nuovi argomenti.

E così, ricordandoci sempre che questo spazio servirà ad esprimere pareri e non a far cambiare idea alla gente, mettiamo da parte le premesse e dedichiamoci alla nostra distrazione preferita!



Dunque, accennammo in precedenza al problema dell’incidenza della società, come è organizzata, sulla Natura, l’impatto ambientale. Gli uomini oggi, vivendo in una società definita non a caso del consumo, hanno apportato profonde modificazioni nell’ambiente, le quali sono apparse più evidenti con lo sviluppo smisurato verificatosi nell’ultimo secolo. Se la situazione critica in cui si trova il mondo fosse stata dovuta all’avanzamento tecnologico della civiltà nella sua interezza, ci sarebbe stato da mettersi l’anima in pace: ragioniamo insieme sul da farsi, riduciamo le emissioni diminuiamo la produzione etc. la cosa preoccupante invece è che a saturare il mondo di immondizia e di scorie, ad abbattere ettari di zone verdi tanto da arrivare a dipendere da una sola foresta per l’ossigeno (che con ogni probabilità verrà venduto alla gente come l’acqua, di modo che solo i ricchi avranno il diritto di vivere) è stata solo una piccola parte degli ingrati abitanti del pianeta terra.

La situazione odierna può essere riassunta più o meno così: il nord del mondo, i paesi industrializzati pionieri del capitalismo, dopo mezzo secolo di sfruttamento indiscriminato delle risorse del territorio, si accorge di aver trasformato il pianeta terra in una immensa pattumiera e si accorge anche che questo non piace al popolo dei consumatori che, chissà forse per protesta, incomincia a morire a causa di strane malattie come il cancro, e dunque incomincia a immaginare un mondo dove, come in Africa, tutti muoiono a trent’anni e quindi non possono comprare nulla. In preda a queste crisi decidono di passarsi una mano sulla coscienza e cercare quantomeno di limitare i danni allungando la triste agonia della civiltà; sennonché si ritrovano con un’intera metà di mondo in via di sviluppo (Brasile, India, Cina per es.) che per incrementare la rapidità del loro sviluppo non fanno altro che seguire l’unico modello economicamente vantaggioso che conoscono: il modello occidentale che imitano spesso e volentieri con mezzi vecchi e altamente inquinanti che aggravano il danno creato dall’ingente bisogno di materie prime. Allora noi non possiamo certo incolpare il Brasile di stare tagliando l’ossigeno al pianeta, ma noi stessi perché non abbiamo impedito che ciò accadesse in Europa e in America, e allo stesso tempo dobbiamo renderci conto del dannosissimo esempio che danno i paesi in cui viviamo, che sta producendo in Cina una media borghesia di un centinaio di milioni di persone che adottano uno stile di vita occidentale nonostante nelle risorse del pianeta non ci sia abbastanza carne; e pensare che se tutti i cinesi usassero la carta igienica la foresta amazzonica scomparirebbe nel giro di cinque anni…

Non curatevi della forma, ma della sostanza. Meditate gente, meditate!