giovedì 5 giugno 2014

Mondiali di calcio per disinteressati

piccola guida per permettere a donne e appassionati di basket di partecipare a una conversazione sui mondiali di calcio 2014 in Brasile.

Con la fine del campionato italiano e la scelta definitiva dei 23 convocati per la spedizione italiana in terra sudamericana ci si appresta ad affrontare un mese di estenuanti confronti riguardo un solo argomento: i mondiali di calcio in Brasile.
I mondiali sono un evento che trascende l’ambito sportivo e possono catalizzare qualsiasi tipo di conversazione avvenga in qualsiasi tipo di gruppo di qualsiasi estrazione sociale; è dunque fondamentale prepararsi adeguatamente all’eventualità di affrontare l’argomento calcistico per eccellenza.
Innanzitutto è importante premettere che in ogni conversazione che si rispetti abbiamo un soggetto che, nel nostro caso, è il Brasile, inteso come nazione prima ancora che come squadra di calcio: ogni tifoso ha una coscienza sociale e politica. Onestamente, almeno questo dovreste averlo capito.
Benissimo. Sarà dunque importante, al fine di poter entrare in qualsiasi bar a testa alta e guardare spavaldi negli occhi il titolare e gli altri avventori, avere un’opinione netta sulla situazione economico-sociale di questo paese (da recitare d’un fiato, per evitare eventuali dibattiti): “Il Brasile è la nazione col più alto tasso di crescita economica ma si sa come la intendiamo noi la crescita cioè cresce assai la classe media e tutto il resto dei brasiliani si puzza di fame pensano a fare gli stadi e pure le olimpiadi invece di posare i soldi per curare i povericristi e poi gli stadi non so manco finiti.

Una volta brillantemente esaurito l’argomento sociale, possiamo passare ad approfondire la componente meramente calcistica. Di seguito troverete un elenco di ovvietà, in rigoroso ordine sparso, caratterizzanti ogni squadra di calcio partecipante al mondiale di Brasile 2014, all’insegna di un’oggettività che solo il qualunquismo più spietato può generare: